Come viene definito l'importo dell'assegno di mantenimento nella separazione consensuale?
[Domanda di Giuseppe, 26/06/2012] Mia moglie vuole fare la consensuale, mi chiede 600 euro al mese. Ho 2 bambine 7 e 9 anni, lei ha 31 anni, non lavora vive in casa propria (anche se per me è idonia ad andare a lavorare). Lei mi ha mandato via di casa, io ora pago l'affitto 350 euro, sto dando 400 euro al mese ai miei figli, ho in corso 2 prestiti. Prendo 1700 euro al mese. Per me penso che 400 euro potrebbero andare bene, lei non accetta ne vuole di più. Come dovrei comportarmi? Devo accettare la consesuale o non accetto e faccio fare i primi passi a lei? Lei vuole 600 euro al mese. Non dovrebbe essere lei a chiedere la separazione?
Risposta: Sulla base dei dati forniti, francamente ritendo che la somma di € 600,00 richiesta da sua moglie per il proprio mantenimento possa essere senz'altro eccessiva, ma allo stesso tempo mi sembra inadeguata la somma di € 400,00 per il mantenimento dei due figli minori. Generalmente, nel caso in cui la coniuge sia anche assegnataria della casa coniugale, ma non possieda redditi propri, alla stessa viene riconosciuto un contributo al mantenimento nella misura di 1/4 della retribuzione mensile dell'obbligato; in presenza di due figli, qualora al coniuge non venga liquidato alcun assegno di mantenimento, generalemente viene riconosciuto un assegno mensile nella misura del 40% della retribuzione dell'obbligato, che si riduce ad 1/3 in caso di contemporanea corresponsione dell'assegno di mantenimento al coniuge, che a sua volta potrà subire un ridimensionamento. Nel suo caso, anche in considerazione del fatto che sua moglie è proprietaria di un bene immobile, ritengo che lei possa proporre un accordo in vista di una separazione consensuale che preveda la corresponsione di un assegno di mantenimento vincolato ad una scadenza temporale, ad esempio per un anno o due, così da poter garantire alla stessa la possibilità di trovare un lavoro che la renda autonoma ed economicamente autosufficiente.
Risposta: Sulla base dei dati forniti, francamente ritendo che la somma di € 600,00 richiesta da sua moglie per il proprio mantenimento possa essere senz'altro eccessiva, ma allo stesso tempo mi sembra inadeguata la somma di € 400,00 per il mantenimento dei due figli minori. Generalmente, nel caso in cui la coniuge sia anche assegnataria della casa coniugale, ma non possieda redditi propri, alla stessa viene riconosciuto un contributo al mantenimento nella misura di 1/4 della retribuzione mensile dell'obbligato; in presenza di due figli, qualora al coniuge non venga liquidato alcun assegno di mantenimento, generalemente viene riconosciuto un assegno mensile nella misura del 40% della retribuzione dell'obbligato, che si riduce ad 1/3 in caso di contemporanea corresponsione dell'assegno di mantenimento al coniuge, che a sua volta potrà subire un ridimensionamento. Nel suo caso, anche in considerazione del fatto che sua moglie è proprietaria di un bene immobile, ritengo che lei possa proporre un accordo in vista di una separazione consensuale che preveda la corresponsione di un assegno di mantenimento vincolato ad una scadenza temporale, ad esempio per un anno o due, così da poter garantire alla stessa la possibilità di trovare un lavoro che la renda autonoma ed economicamente autosufficiente.



L'Affidamento dei Figli nella Causa di Divorzio

Separazione: definizione
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