E' meglio la separazione giudiziaria o la separazione consensuale?

[Domanda di Angelica, 14/09/2012] Buongiorno, sono cittadina russa. Ho sposato cittadino italiano in Italia con regime di separazione dei beni nel 2010. Adesso mi trovo in Russia per motivi di lavoro. Ho mantenuto la residenza in Italia nella nostra casa coniugale (intestata a sua padre), la quale nel frattempo circa un mese fa è stata venduta. Il mio marito si è trasferito in una nuova casa, comprata da ed intestata a suoi genitori. Non abbiamo i figli. In Russia ho la casa intestata a me, comprata prima del matrimonio. In Russia guadagno 500 euro al mese, ed il mio marito guadagna in Italia circa 2100 euro al mese. Visto che non voglio spendere un euro per separazione e divorzio, e non voglio niente da mio marito, cosa mi conviene - separazione giudiziaria o separazione consensuale? Se non mi presento al Tribunale e non partecipo al processo, mi potrà essere addebitato la separazione, il mantenimento del marito o qualcosa del genere? Grazie, distinti saluti

Risposta: Senz'altro se lei e suo marito non avete reciproche richieste economiche da avanzare in sede di separazione, le consiglio di addivenire ad una separazione consensuale, i cui costi peraltro sono senz'altro inferiori rispetto ad una giudiziale, nominando un solo avvocato per entrambi i coniugi. Se invece intende sottrarsi anche a questa incombenza, suo marito potrebbe depositare un ricorso giudiziale, accollandosi le spese; egli potrebbe ottenere la pronuncia di separazione anche a prescindere dalla sua partecipazione al procedimento.
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